Le prove di una vita extraterrestre continuano a sfuggirci oggi come 50 anni fa, però qualcosa è cambiato nel frattempo, perché adesso abbiamo molto materiale da analizzare. Nei giorni scorsi è stato individuato un pianeta interessante, battezzato informalmente «Terra 2», attorno a Proxima Centauri, la stella più vicina a noi (4,2 anni luce). Ora si stanno approntando gli strumenti per scoprire se è abitabile. E a 1480 anni luce dalla Terra potrebbero essere state addirittura viste (ma questa è un’ipotesi estrema) delle mega-strutture create da esseri intelligenti oppure qualcosa di così strano da costituire una grande scoperta di per sé.
Cominciamo con il pianeta gemello della Terra. Lo ha scovato l’Eso (Osservatorio europeo australe). Il nome ufficiale non è «Terra 2», ma Proxima B. La stella Proxima Centauri attorno a cui ruota è molto diversa dal nostro Sole, è una nana rossa, ma questo non è un problema. L’importante è che il pianeta, fatte le proporzioni, si trovi alla distanza giusta per non essere né così caldo da far evaporare tutta l’acqua né così freddo da ghiacciare. Insomma si trova nella cosiddetta «fascia abitabile», idonea a ospitare acqua allo stato liquido.
Ma abitabile non significa abitato. Nell’impossibilità di mandarci una sonda in esplorazione (il viaggio durerebbe secoli) o anche solo di osservare la superficie con gli attuali telescopi si può intanto analizzare la composizione chimica per capire se è compatibile con quella che sulla Terra rende possibile la vita. Proxima B sarà studiata con il metodo illustrato sull’«Astrophysical Journal» da Debra Fischer e John Michael Brewer. «Si tratta di un metodo diagnostico – spiega Fischer – che ci dice se un puntino nel cielo è più simile, per esempio, a Venere o alla Terra». Il metodo permette di scoprire le proporzioni di carbonio, ossigeno, magnesio e silicio nelle stelle e nei pianeti circostanti. Il prossimo sistema stellare a essere analizzato sarà proprio quello di Proxima Centauri e della sua «Terra 2».
Ancora più suggestiva è la stella Tabetha (o «Tabby»), scoperta da Tabetha Suzanne Boyajian, un’allieva della stessa Fischer. Emette una serie di bagliori intermittenti, come se oggetti di forma irregolare le passassero davanti, oscurandola a tratti. Non si tratta di pianeti, perché le fluttuazioni della luminosità, pur potendo essere inserite (in parte) in uno schema, non corrispondono alla rotazione di pianeti. Tabby non è neanche una pulsar (stella pulsante). Le ipotesi sono due: può essere circondata da uno sciame di comete dalle orbite molto ellittiche, che le portano a passare molto vicino alla stella (ma una struttura del genere sarebbe instabile e non se ne conoscono altri esempi), oppure – ma questo non si osa quasi pensarlo – potrebbe trattarsi di strutture artificiali, pilotate lungo orbite dotate di una logica che ci sfugge. Alcuni scienziati sostengono che una civiltà realmente avanzata (con alle spalle non migliaia, ma milioni di anni di storia) avvolgerebbe la stella attorno a cui ruota di una sfera, o di una quasi sfera, di pannelli fotovoltaici, all’esterno della quale sfuggirebbe solo un po’ di luce.
Potremmo aver trovato la prima struttura aliena. Ma, anche se non fosse così, si tratta di una scoperta davvero strana.
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Tu e Marghian siete fantastici, ti abbraccio tanto cara, ❤
Interessante articolo.
Grazie e saluti cordiali.
Alessandro Rao
Ciao Ross! Bell’articolo che trovo abbastanza esauriente. “Se vuoi altri articoli..blog di Marghian”. E vai! Grazie Ross.
Sto scrivendo con lo smartphone, mi trovo al lavoro. La stella “ptoxima” e’ molto meno luminosa e calda del Sole, ma il Sole dista da noi 150 milioni di chilometri. Il pianeta della “Ptoxima” e’invece vicinissimo alla stella, con in “anno” che dura solo 11 giirni poco piu”. Le proporzioni sembrano edserci: potrebbe essrrci vita…
.Curiosita’: nel 1962 un sedicente contattista siciliano, Eugenio Siragusa, aveva detto che ” loro vengono da un pianeta attorno alla stella proxima centauri che ancora nou non vediamo..”. Non che io ci creda ma.. curiosita’:)
Ma intanto il pianeta c’e’.
Accontentiamoci magari solo di batteri.. se ci sono. ..
Riguardo alla “stranezza” di quell’altra stella, li’, che si trova a 1400 anni luce, alcini pensano a enormi strutture aliene attorno alla stella, una cosiddetta “sfera di Dyson” ( e’come se noi n giorno avvolgessimo il Sole con satelliti abitati grandi come citta’, e li’ gli abitanti averlo gia’ fatto.. ). Ma dubito di questa cosa. Magari! Ciao Ross.. Ciao Laura!
Marghian